Associazione Storico-Archeologica della Riviera del Garda 2014
Associazione  Storico Archeologica della Riviera del Garda - Palazzo  Fantoni - 25087 Salò  (Bs) -  www.asar-garda.org  © 2015
ASAR
home page
escursioni 2013
Asar garda

1a Escursione ASAR
“Lungo la Bassa Via del Garda da Gargnano a Tignale”


Ritrovo: ore 9 a Gargnano, Semaforo di fronte all’Oratorio (400 m a nord della Stazione bus)

La terza tappa della Bassa Via del Garda, da Gargnano a Tignale-Gardola, presenta alcuni tratti, in particolare da Piovere ad Aer, di una certa difficoltà, tali da richiedere a chi la percorre un buon grado di allenamento.
Il ritrovo, come già segnalato nel calendario delle escursioni, è per le ore 9 di sabato 11 aprile a Gargnano, all’altezza della Chiesa parrocchiale di San Martino, per imboccare il segnavia n. 30 di via Crocefisso

 

Lungo la Bassa Via del Garda da Gargnano a Tignale
Asar garda
2ª escursione ASAR - Domenica 3 maggio 2015
“Sul monte Stino”

Ritrovo ore 8.00 ai Tormini o ore 9.00 a Capovalle, piazzale frazione Vico
Accompagnatori Butturini Annalisa, Dalboni Claudia, Dolcini Maria, Ligasacchi Gianfranco.
Informazioni e prenotazioni: Ligasacchi (tel. 0365-643435), Dalboni (0365-41205).
Si sale da Idro e si giunge a Capovalle, frazione Vico, a mt. 904, dove si parcheggia; si prende per la località Mandoal, si percorrono circa mille metri su strada asfaltata, fino a giungere ad un’area pic-nic: da qui si prende il sentiero 454, di facile percorso, che consente piacevoli panorami sul lago d’Idro e sul versante opposto.
monte stino
Dopo un’ora circa di cammino si giunge alla località Piazze, sulla destra si prende il sentiero 456, più impegnativo del percorso precedente; un’altra ora abbondante di cammino tra pini silvestri e carpini e si arriva alla cima, punto di osservazione, a mt. 1466. Qui si ammira un panorama che
appaga fatica e vista: il lago d’Idro e tutte le montagne che lo circondano e oltre: dal Blumone, all’Adamello, alla Presanella, al Guglielmo, alla Valvestino. In dieci minuti si giunge al rifugio, dove è prevista la sosta pranzo, al sacco o, per chi lo desidera, al servizio di ristorazione del rifugio e in questo caso è utile la prenotazione entro le 12.00 di venerdì 1 maggio.
Per il ritorno si prende il sentiero 477, che porta a Capovalle nell’arco di un’ora.
Il tutto comporta un dislivello di m. 562.
Consigliabili scarponcini da montagna, racchette ed adeguato abbigliamento escursionistico.
Si ricorda che i partecipanti devono essere in regola con il tesseramento ASAR 2015 e per il regolamento si fa riferimento al sito www.asar-garda.org
Asar garda

3ª escursione ASAR – Sabato 30 maggio a Passo Nota

Sabato 30 maggio è in programma la 3ª escursione ASAR, che ha come meta l’entroterra di Tremosine e Limone. Il ritrovo è con la propria automobile a Gargnano, Piazzale Boldini, alle ore 8.30, oppure direttamente a Passo Nota – che si raggiunge da Vesio di Tremosine, alle ore 9.30.

È meglio salire da Limone seguendo l’indicazione “Tremosine”; oltrepassate le frazioni Bassanega, Ustecchio e Voltino, si giunge a Vesio: allo stop, prima di immettersi sulla provinciale, si segue l’indicazione “Passo Nota”.

passo nota

Procedendo sempre su strada asfaltata, in 9 km si arriva a Passo Nota – Baita alpini di Vesio, da dove si continua a piedi lungo due differenti itinerari sui luoghi della grande guerra.

Si ricorda che, in base al regolamento, i partecipanti devono aver versato la quota sociale 2015. Sono necessari abbigliamento e calzature da montagna.
Info: 0365.954543 – 0365.643435

Asar garda
4a Escursione ASAR domenica 7 giugno 2015
“In Val di Fumo alle sorgenti del fiume Chiese”.

Ritrovo ore 7.30 ai Tormini.
Accompagnatori: Annalisa Butturini, Maria Dolcini, Claudia Dalboni.
Informazioni e prenotazioni: Claudia Dalboni, telefono: 0365.41205.
Dai Tormini si raggiunge la località Agrone (frazione di Pieve di Bono) e proseguendo si svolta a destra seguendo la segnaletica Praso-Daone. Si passa la località Praso, il paese di Daone (m.767) e si prosegue fino ad arrivare alla diga di Malga Bissina, dove si trova un parcheggio.
val di fumo
Inizia la camminata sul sentiero che costeggia la diga, in una incantevole cornice di montagne, in particolare il maestoso Carè Alto del gruppo dell’Adamello; si entra nel Parco dell’Adamello, si giunge alla Malga Breguzzo (m.1.826), si continua il percorso sul sentiero n. 240, ammirando il piacevole e fresco percorso del fiume Chiese, nonché la ricca vegetazione, dai pini mughi alle genziane ed altro.
Nell’arco di circa due ore si giunge al rifugio Val di Fumo (m. 1997), dove è prevista la sosta pranzo, al sacco, o per chi lo desidera al servizio di ristorazione del rifugio. Dopo il pranzo è previsto il ritorno alla diga di malga Bissina, ripercorrendo lo stesso sentiero n. 240.
Il percorso ha caratteristiche escursionistiche, è adatto a tutti e comporta un modesto dislivello di circa 200 m.
Consigliabili scarponcini da montagna, racchette ed adeguato abbigliamento escursionistico.
Si ricorda che i partecipanti devono essere in regola con il tesseramento ASAR 2015 e per il regolamento si fa riferimento al sito www.asar-garda.org
Asar garda
5ª Escursione ASAR - Domenica 21 giugno
IL SENTIERO DEL VENTRAR

Ore 7.30: Ritrovo con auto propria al parcheggio del piazzale del mercato di Salò, alle spalle del
punto informazioni e della fermata degli autobus.
Accompagnatori: Gianpaolo Comini e Sandra Lusetti
Info e prenotazioni: Claudia (0365.41205), Gianfranco (0365.643435) o scrivendo a asargarda@
virgilio.it

Si percorre tutta la Gardesana e si prosegue da Riva a Torbole e quindi a Nago fino a raggiungere Mori. A Mori si imbocca la deviazione per Brentonico e verso le località sciistiche di San Giacomo e San Valentino.
ventrar
Al passo di San Valentino, a quota 1300, si prosegue lungo la strada, costruita dalla I Armata nel corso della I guerra mondiale; la strada sale verso il monte Baldo fino a raggiungere il Rifugio Graziani (quota 1630); si prosegue in direzione di Bocca di Navene; poco oltre l’Albergo di Bocca di Navene si imbocca una strada a destra che sale verso le pendici del Baldo.
Si arriva ad un parcheggio lungo la strada oltre il quale non è consentito il transito.
Arrivo previsto intorno alle 9.30. Un pannello con la carta della zona illustra i percorsi dei sentieri.
Si imbocca sulla destra il sentiero del “Ventrar” che si snoda a saliscendi piuttosto dolce intorno al crinale orientale del Baldo, a mezza quota rispetto alle “Colme di Malcesine”.
Il sentiero aggira costoloni rocciosi che si affacciano su canaloni che scendono a picco verso il lago di Garda; è un sentiero agevole privo di difficoltà.
Dopo un’oretta di cammino il sentiero esce verso i prati che si affacciano verso il lago: di fronte tutte le cime del Parco Alto Garda, i laghi di Ledro e Tenno, la piana tra Riva e Arco.
Si sale poi in diagonale lungo i prati per raggiungere l’arrivo a monte della funivia di Malcesine, a quota 1800 circa (per un dislivello di circa 350 metri). Arrivo previsto intono alle ore 12.30.
All’arrivo della funivia è possibile usufruire dei servizi di bar e ristorante, oppure consumare il pranzo al sacco.
Nel primo pomeriggio (indicativamente alle ore 14.00) si scende lungo una strada carrabile non asfaltata, dove è consentito solo il passaggio delle biciclette; si torna al parcheggio auto (circa 40 minuti).
Per il rientro in auto a Salò ci sono due alternative:
1) Ripercorrere il tragitto del mattino, lungo la Gardesana.
2) Scendere fino a Mori e da lì raggiungere il casello dell’autostrada del Brennero, percorrendola fino ad Affi; quindi seguire la tangenziale fino a Peschiera e poi fino a Desenzano e Salò.
Per partecipare si deve prenotare entro le ore 20 dell’antivigilia, telefonando a Claudia (0365.41205) o Gianfranco (0365.643435) o scrivendo a asar-garda@virgilio.it
È obbligatoria l’iscrizione all’A.S.A.R. per il 2015. Con l’iscrizione si accetta il Regolamento delle escursioni pubblicato sul sito dell’Associazione www.asar-garda.org
Consigliabili scarponcini da montagna, racchette ed adeguato abbigliamento escursionistico.
Asar garda
Escursione ASAR domenica 28 giugno 2015
“I laghetti di Bruffione”.
Ritrovo ore 7.45 a Tormini.
Accompagnatori: Claudia Dalboni, Gianfranco Ligasacchi

Informazioni e prenotazione: Claudia Dalboni, telefono 0365-41205
Da Tormini, percorrendo la strada statale Valle Sabbia, si raggiunge Bagolino, si segue la strada provinciale del passo Crocedomini sino ad arrivare, dopo tredici km. alla località Gaver, mt. 1500;
superato il ristorante Camprass sulla sinistra, si prosegue ancora 300 metri sino ad arrivare al piazzale antistante il Bar e Alimentari Bruffione, dove si parcheggia. Arrivo previsto intorno alle 9.15. Sulla destra si prende una strada sterrata, si attraversa il ponte in cemento, si prosegue a destra, seguendo il sentiero n. 401-425 che giunge alla piana di Bruffione; qui si prende il sentiero n. 413 e si segue la segnaletica laghetti Bruffione.
laghetti di bruffione
Attraversata la piana erbosa, si prosegue lungo il sentiero e si riprende a salire. Il paesaggio risulta molto piacevole, arricchito da larici, abeti, rododendri, varietà di genziane ed altro. Si arriva alla malga vicino ai laghetti, mt. 1894, dove è prevista la sosta per il pranzo al sacco. Terminata la pausa
pranzo, per il ritorno si percorre lo stesso itinerario.
L’escursione, della durata complessiva di due ore e mezzo, è adatta a tutti e comporta un dislivello di circa 400 metri.
Consigliabili scarponcini da montagna, racchette ed abbigliamento escursionistico adeguato.
Si ricorda che i partecipanti devono essere in regola con il tesseramento ASAR 2015 e per il regolamento si fa riferimento al sito www.asar-garda .org.
Asar garda
7ª Escursione ASAR - “Al Rifugio Papa, sul Pasubio” - Mercoledì 8 luglio
Ritrovo: ore 7.45 a Toscolano - Piazzale rotonda Bar Posta

L’escursione è guidata da Mauro Zattera, profondo conoscitore del Monte Pasubio e delle vicende belliche che vi si svolsero nel 1915-18.
Da Toscolano si prosegue con la propria automobile per Riva del Garda, Torbole, Mori, Rovereto, Vallarsa e Pian delle Fugazze (km 85), dove si parcheggia.
Da Pian delle Fugazze, con un pulmino da 20 posti appositamente noleggiato (costo Euro 10 andata + Euro 10 ritorno; qualcosa di meno se siamo in tanti…;
prenotazione entro lunedì 6 luglio, ore 12), si sale alla galleria d’Havet, da dove inizia il nostro percorso a piedi.
Attraversata la galleria ci si apre la Val Canale ed in alto si scorge il rifugio Papa. Qui inizia il tratto di strada chiamato Strada degli Eroi, dedicata alle medaglie d’oro del Pasubio. Continuando sulla strada, dopo aver passato il rifugio, in 20 minuti arriviamo all’Arco Romano presso il cimitero della Brigata Liguria “di qui non si passa”, un centinaio di metri più avanti la chiesetta degli alpini e la tomba del gen. Rossi.
Altri 20 minuti di salita ci portano a cima Palom, a 2200 metri, la massima elevazione del Pasubio.

Qualche metro sotto la cima si trova la galleria Papa che percorreremo (munirsi di pila!) fino a sbucare nei press della selletta Damaggio, chiamata così a ricordo del ten. Salvatore Damaggio.
pasubio
pasubio


A pochi metri l’ingresso della galleria di manovra del Dente Italiano. Sopra la galleria la famosa madonnina posta dai fanti della Piceno.Una scalinata ci porta sulla sommità del Dente Italiano, sconvolto dai massicci bombardamenti austriaci.

Lo percorreremo tutto per la sua lunghezza fino ad arrivare sul bordo della frana causata dalla poderosa mina del marzo 1918.

Un sentiero ricavato fra i giganteschi massi della mina ci porta alla selletta dei Denti, dove una lapide ricorda la guerra di mine.

In breve siamo sul Dente Austriaco, sconvolto in maniera impressionante dai bombardamenti.

Dopo aver sostato un momento sulla cima, ritorniamo alla selletta e scendendo lungo il sentiero andiamo ad incrociare il camminamento Ghersi ed in breve alla chiesetta.
Da lì si ripercorre a ritroso il cammino fatto fino al pulmino.
Durata del percorso 4-5 ore senza nessuna difficoltà.
Asar garda
8ª escursione ASAR - Mercoledì 16 settembre 2015
Al lago di Tenno e alle palafitte di Fiavè

Ritrovo: ore 8.00 a Toscolano, Piazzale Rotonda Bar Posta
L’escursione è facile ed adatta a tutti. Con la propria automobile ci si porta a Riva del Garda, Varone, Canale di Tenno (visita del borgo medioevale e della Casa degli artisti) e sulle rive del caratteristico Lago di Tenno. Dopo una passeggiata intorno al lago, pranzo al sacco. Ci si sposta quindi al Museo delle palafitte di Fiavè, dove alle ore 15 è in programma la visita guidata; segue una breve passeggiata di 15’ nella torbiera. Biglietto d’ingresso al Museo e visita guidata: Euro 4,50.
Consigliati scarpe da ginnastica e abbigliamento da montagna. I partecipanti devono essere in regola con il tesseramento ASAR 2015; per il regolamento si fa riferimento al sito www.asargarda.org.
AL LAGO DI TENNO
Le Palafitte del Lago Carera
Sulle sponde del Carera, piccolo lago di origine glaciale formatosi circa 15.000 anni fa, le più antiche tracce della presenza umana sono datate al VII millennio a.C. Il primo insediamento stabile (Fiavè 1) è invece collocabile nella I metà del IV millennio a.C. (Tardo Neolitico). Di tale insediamento rimangono le tracce di capanne erette anche lungo la sponda lacustre, resa edificabile da una bonifica in tronchi di larice, pino e frasche.
Quasi due millenni dopo, verso la fine dell'antica età del Bronzo (XVIII-XVII sec. a.C.) furono edificati due nuclei d'abitato, uno dei quali occupato anche all’inizio della media età del Bronzo (Fiavè 4 e 5; XVII-XVI sec. a.C.). Entrambi furono realizzati secondo il classico modello delle palafitte in elevato sull'acqua. Se ne conservano soprattutto i pali portanti, prevalentemente in abete rosso e larice, alcuni di oltre 9 metri di lunghezza.
Dopo l’abbandono del villaggio sull’acqua fu rioccupata la zona del precedente villaggio neolitico. Il nuovo insediamento (Fiavé 6; XV-XIV sec. a.C.) presenta molteplici e originali soluzioni strutturali: su terreno asciutto, lungo la sponda e oltre la linea di riva. In quest’ultimo caso i pali verticali, che dovevano sorreggere le piattaforme sull'acqua, erano vincolati ad una maglia ortogonale di tronchi e travi adagiati sul fondo lacustre.
Con l'età del Bronzo recente (XIII sec. a.C.) si ha la fine degli abitati palafitticoli, ma non l'abbandono dell’area. Sul Dos Gustinaci, rilievo morenico al margine meridionale del bacino, sono infatti stati ritrovati terrazzamenti e tracce di abitazioni a pianta rettangolare, ultime testimonianze della presenza stabile dell'uomo in prossimità del lago. A partire dal Bronzo finale e soprattutto nel corso della seconda età del Ferro (II metà del I millennio a.C.) l’area è ancora episodicamente frequentata dall’uomo, come indicano rinvenimenti di armi, falci, ceramiche e resti umani.
Un’ipotesi recentemente avanzata propone di interpretare tali materiali come testimonianze di pratiche di culto. Le prime ricerche e scoperte Le prime notizie sulla scoperta delle palafitte di Fiavé risalgono alla seconda metà del XIX secolo. Nel 1893 il fiavetano don Luigi Baroldi riferisce di pali, ceramiche e strumenti in pietra rinvenuti,
tra il 1853 e 1863, in seguito all’estrazione della torba nel lago Carera. Sono gli stessi anni delle ricerche di Ferdinand Keller sulle palafitte dei laghi svizzeri, da cui prese avvio lo studio scientifico di questi particolari abitati lacustri. Keller, in particolare, sosteneva che le palafitte fossero abitazioni costruite sull’acqua.
Nel corso della prima metà del ‘900 lo sfruttamento della torba, come combustibile o terreno da giardinaggio, fu seguito da archeologi come Pirro Marconi, che per primo intuì la presenza di diversi abitati preistorici sepolti nella torbiera, e Raffaello Battaglia, che individuò a Fiavé anche resti umani.
Importanti furono le ricerche avviate a Fiavé da Renato Perini e proseguite da Franco Marzatico, per conto dell’Ufficio Beni Archeologici di Trento. Perini condusse diverse campagne di scavo tra il 1969 e il 1987, anche grazie alla collaborazione di uno staff internazionale di studiosi di varie discipline naturalistiche (sedimentologia, archeozoologia, archeobotanica).
Antichi saperi artigiani I reperti rinvenuti a Fiavé sono preziose testimonianze di notevoli conoscenze tecniche e costruttive ed hanno permesso di ricostruire un quadro piuttosto preciso delle attività artigianali. Eccezionali sono i circa 300 oggetti in legno (in particolare recipienti cilindrici, tazze, frullini, immanicature per asce, falcetti, un aratro, un giogo da corna, un arco, aste di freccia) e in fibre vegetali intrecciate (cesti, un copricapo) che rappresentano una collezione unica in Europa, integrando le scarse conoscenze sulla falegnameria e la carpenteria dell’età del Bronzo. Tra gli utensili più curiosi ci sono i frullini, realizzati con il cimale di conifere i cui rametti venivano scortecciati e poi tagliati a raggiera. Il frullino può essere impiegato, entro recipienti in legno, per agitare latte o creme ed ottenere il burro. Strumenti di dimensioni maggiori potevano servire come frangicagliata nella produzione del formaggio. Di pregevole fattura anche il secchio, un recipiente ricavato da uno spezzone di tronco di abete bianco; il fondo è realizzato con una tavoletta saldata alla parete tramite cucitura con fibre di pino. Presenta addirittura una riparazione effettuata in antico con resina e legno. Poteva essere utilizzato per diversi scopi come per esempio per la mungitura. Gli oggetti da lavoro e di uso quotidiano in legno sorprendono anche per la loro modernità. Molti di essi ricordano strumenti in uso fino a poche decine d’anni fa, se non ancora oggi.
Asar garda
  ASAR
ESCURSIONI 2014
ESCURSIONI 2013
ESCURSIONI 2012
ESCURSIONI 2011
 
Associazione Storico - Archeologica della Riviera del Garda -
Palazzo Fantoni - 25087 Salò (BS) - C.F. 87030890179
www.asar-garda.org © 2015